From Vietnam with love: it's all about people - Dal Vietnam con amore:la gente soprattutto

Wednesday, August 30, 2006

Non so se siamo tornati ma se sì posso guardare le foto del mare cinque minuti?

Lo so che abbiamo trascurato il blog, ma dite la verità, l’avreste letto da sotto l’ombrellone? Ah il bagnino ha messo un hotspot che va più forte della tavola da surf di suo cugino? Vabbè, raccontatemene un’altra :-) !
La seconda settimana del nostro viaggio ha avuto il conforto del sole e il disagio (per qualcuno…) tipico del viaggiatore, ma tutto sommato è stata molto rilassante e corroborante. Il mare di Nha Trang è bello e anche confortevole, nel senso che vengono a venderti di tutto e quindi teoricamente puoi startene sotto l’ombrellone o in un raggio di 50 metri attorno a esso per ore… senza soffrire per nulla, anzi…Come si vede dalle foto, il pranzo è cotto lì per lì, sulla battigia, sempre che si abbia fede nelle virtù igienico-sanitarie della cuoca...






... e c'è chi, al riparo dai raggi del solleone (quando si ricordava di uscire dalle nuvole) si gode il meritato riposo.
E’ anche molto interessante fare una puntata in barca verso le isole più lontane, dove i fondali sono meglio preservati e non c’è l’affollamento che grava su quelle più vicine. Coralli e pesci non mancano!!!






Ma le spiagge di Doc Let, a nord di Nha Trang, sono ancora più belle, anche se non abbiamo avuto sentore di fondali paragonabili a quelli delle isole cui accennavo sopra. Doc Let è veramente un posto eccezionale, sia per l’atmosfera rustica e conviviale che si respira nei vari “resort”, sia per la cornice naturale. Peccato che l’attenzione per l’ambiente della gente del posto (non solo di quanti, perlopiù poveri, vivono lì da sempre ma anche di chi ci va a lavorare, ad esempio nel grande cantiere navale Hyundai – Vinashin) sia prossima allo zero e quindi l’acqua in alcune zone e orari del giorno sia piena di buste di plastica e altri rifiuti vari.

Della casa nuova e di tutto il resto alla prossima puntata… per il momento mi piace socchiudere gli occhi e pensarmi sul patio di un bungalow di tre metri per quattro, sopra a quest'amaca, dondolato dalla brezza, a dare pizzichi a Maia.

Dal Vietnam con amore. M.

Saturday, August 12, 2006

In viaggio per il Vietnam, leggendo degli anni '70

Solo due righe per dire che stiamo viaggiando per il Vietnam del sud e che, nonostante la pioggia, stiamo apprezzando molto i posti che visitiamo. Finora siamo stati a Mui Ne, a circa 250 chilometri a nord di Ho Chi Minh City, e poi a Dalat, dove mi trovo in questo momento, altri 250 chilometri piu' in la', circa 150 verso nord e il resto verso l'interno. Nella "citta' dell'eterna primavera" piove abbastanza, ma al mattino le precipitazioni offrono una tregua ed e' piu' semplice e comodo visitare le diverse attrazioni. Stavolta niente passeggiate, ma torneremo a domarti, o superba montagna :-) !
Prossima tappa: Nha Trang, ovvero mare e, si spera, sole!
Nel frattempo ho letto un libro di Tiziano Terzani, "Pelle di leopardo", gentilmente regalatomi da mio padre e che dice molto del periodo tra il 1972 e il 1975, davvero importante per il sud del Vietnam. E' vero, ora tutto e' cambiato, ma stiamo parlando di soli trenta anni fa e sono certo che le tracce di quel passato non si siano del tutto disperse. Non e' facile parlare di quegli anni con i vietnamiti, tanto piu' e' importante avere una testimonianza diretta, oculare, documentata come quella di Terzani. Il suo entusiasmo per la rivoluzione non deve far pensare, come lui stesso ammette, che siano stati sempre rose e fiori, ma e' nondimeno indicativo delle aspettative sollevate da quei cambiamenti, cosi' radicali.

Dal Vietnam con amore. M.

Friday, August 04, 2006

Scene notturne... formato famiglia!

Tornando per un attimo alla nostra gita ad Hanoi, di ormai un mese fa, vorrei mostrare due o tre momenti notturni (della serie, anche noi usciamo la sera, mica solo voi scoppiatoni!). Beh, il primo era notturno solo perché qui fa notte presto J, in realtà si era arrivati al teatro delle marionette acquatiche verso le 18.00, e Maia era ancora ben sveglia. Credo che lo spettacolo se lo ricorderà per un bel po’ sembrava entustiasta… Si tratta di una specialità delle zone alluvionali, dove per passare il tempo quando l’acqua si alzava troppo gli abitanti del posto montavano su un teatrino. La versione turistica ha una colonna sonora di gran pregio, suonata e cantata da impeccabili signore e signori in abito tradizionale, e una successione di scene, perlopiù mitologiche o bucoliche, con qualche fuoco artificiale e molta animazione.
La seconda fotografia mostra una scena mitica, ovvero l’incontro tra un condottiero che aveva ricevuto dagli dei dell’acqua, incarnati in una tartaruga, una spada poi rivelatasi vittoriosa, che torna a restituirla. Questa leggenda ha poi dato il nome a un lago di Hanoi.







Nella terza immagine, si vedono, contro le quinte a pagoda, gli eroi del quotidiano, i contadini, alcuni intenti a raccogliere riso e altri ad arare, dietro al bue da traino. Le foto rendono giustizia solo in parte allo spettacolo, dal quale sia adulti che bambini escono con un sorriso sulle labbra e ansiosi di acquistare una marionetta . Noi ne abbiamo presa una che è andata, chissà come, immediatamente distrutta, e abbiamo anche acquistato una rana di legno indistruttibile e che, se le si strofina una bacchettina sul dorso, fa un rumore molto simpatico… per fortuna Maia non ha imparato a usarla!

Una scena piuttosto comune è quella del ristorante da marciapiede, luogo dove peraltro si fanno diverse altre cose, come ad esempio tagliare i capelli ma soprattutto parcheggiare il proprio ciclomotore, prassi difussissima che rende molto difficile camminare spingendo un passeggino. Tornando ai tavoli del nostro ristorante, vi sarete già accorti che sono in formato ridotto. La “cucina” di solito è ospitata in un carrettino con sportelli di vetro o a volte anche nelle due ceste appese al bilanciere. Il menù è minimale (in fondo si tratta di “fast food sidewalk restaurants”), ma spesso appetitoso. Le dimensioni variano, da molti tavoli (in formato normale) nella zona vicina al famoso mercato di Binh Than a Ho Chi Minh City, a 6-8 coperti sistemati su tavolini e seggiolini mignon.

Non ho mai pranzato o cenato in un ristorante da marciapiede… anche se probabilmente molti dei posti dove ho pranzato nei giorni feriali ne sono semplicemente la versione “stanziale”, tanto è vero che conservano l’abitudine di conservare le cibarie nel carretto, di occupare in parte il marciapiede antistante il ristorante e di sgombrare tutti i tavoli dopo mangiato.







Ultimissima, per stavolta, la foto dei centauri italo-vietnamiti: una coppia di persone veramente simpatiche e, visto il mezzo di trasporto, avventurose, che speriamo di rincontrare presto. Notate la Vespa d’annata, se ne vedono alcune veramente belle in circolazione. Pare che il “lui” della situazione (che è italiano) sia un esperto restauratore e ne abbia una collezione…





Domani partiamo, andremo a Mui Ne e Nha Trang, posti di mare, e infine a Dalat, città dell’eterna primavera. Chissà che non ci riesca di alimentare il blog anche mentre siamo “on the road”!!!

Dal Vietnam con amore. Marco