In scena per una causa
Ai primi di novembre il panorama artistico di Ho Chi Minh City, di solito piuttosto inanimato (almeno a guardarlo da casa mia…), ha visto passare una piccola ma agguerrita meteora transculturale: i Saigon Players!!! Sono fiero di aver contribuito a questo non-evento recitando (si fa per dire) in inglese in due dei 14 sketch comici messi in scena dal gruppo in tre bar per espatriati .
C’erano tante persone a vederci, tutte molto generose, non solo perché hanno comprato il biglietto d'ingresso (a due euro e mezzo) e i biglietti di una pseudo-lotteria, ma anche perché ci hanno sopportati, ridendo in fondo non troppo raramente. Qualche sketch era anche autocritico, in particolare sulla notoria incapacità degli espatriati di comunicare in lingua vietnamita. Presto dovrebbe uscire un video su dvd... se venite a trovarmi ve lo mostro (non è una minaccia hehehe).
C’erano tante persone a vederci, tutte molto generose, non solo perché hanno comprato il biglietto d'ingresso (a due euro e mezzo) e i biglietti di una pseudo-lotteria, ma anche perché ci hanno sopportati, ridendo in fondo non troppo raramente. Qualche sketch era anche autocritico, in particolare sulla notoria incapacità degli espatriati di comunicare in lingua vietnamita. Presto dovrebbe uscire un video su dvd... se venite a trovarmi ve lo mostro (non è una minaccia hehehe).
I Saigon players sono questi qui, adesso… nel senso che con tutto il ricambio che c’è nella nostra comunità di riferimento dubito che nella foto ci sia qualcuno dei fondatori, a parte Emily (la prima a destra), che tra una sigaretta e l’altra dirige egregiamente noi poveri dilettanti. Tutto il ricavato (circa 900 euro) è andato a progetti di beneficenza, tra i quali il più importante era la costruzione di bagni in un centro di assistenza sociale. I particolari in cronaca, aggiungo solo due brevi commenti: i Saigon Players sono molto simpatici e io mi sono divertito… un mucchio! Dal Vietnam con amore. Marco