Lasagna lab - 17 novembre 2007
“Lasagna lab”, questa la parola d’ordine scelta per una domenica diversa dal solito. Immagino non ci voglia molto a capire che è stata l’occasione per mangiare abbondanti porzioni di lasagna fatta in casa, con la scusa di trasmettere l’arte antica della sua preparazione ai colleghi di Ice Ho Chi Minh City.
In effetti, visto l'affollamento e le quantità di ingredienti, sembra di essere in una piccola fabbrica artigianale… dell’Emilia Romagna! Due sono le “aule”, la sala da pranzo, dedicata alla produzione della pasta all’uovo e alla preparazione della lasagna, e la cucina, dove si lavora al sugo di carne.
Thai fa il secondo impasto, mettendo in atto quanto appreso durante la lavorazione del primo. Lo passerà poi nella macchinetta tre volte, per arrivare allo spessore necessario.
Lan sr., l'autrice della maggior parte delle foto (grazie!!!) si cimenta con la macchinetta "Imperia" e poi cerca disperatamente un posto per appoggiare la sfoglia... una delle imprese più difficili è proprio questa, specialmente quando la sfoglia è già stata sbollentata e tende ad appiccicarsi dovunque.
Hai, una contrattista che ci ha ora lasciato per aprire una sua attività di produzione di oggetti di artigianato in carta (origami), si industria a grattugiare il parmigiano reggiano per farcire la lasagna.
Mentre i grandi lavorano, i piccoli se la spassano... intrattenuti da mani esperte... o meno, ma comunque divertendosi un mondo!
Maia presidia la "mozzarella" australiana.
Una volta sbollentata la sfoglia, è il momento di confezionare il "pacco". Kiet guarda con attenzione perché sua moglie gli ha chiesto di rifare il tutto a casa l'indomani. Sarà subito chiaro però che non avendo un forno l'unico modo di farle provare il manicaretto è di portarne con sé un pezzo di quello fatto stasera.
Tamara e Francesco sembrano entusiasti del passatempo... anche se lui ancora non ha denti e non può quindi godere dei risultati del "lasagna lab". Tamara invece sì, tanto più che la fame, dopo aver lavorato e allattato tutto il pomeriggio, si farà sentire imperiosa!
Le quantità sono industriali ovvero, per fare solo alcuni esempi, 16 uova, 1,6 chili di farina e altrettanti di carne, 6 scatole grandi di pelati, un chilo di champignon. Useremo tre teglie grandi e due piccole. Riusciamo a mangiarne sul posto quasi due grandi, il resto lo dividiamo, per la gioia di chi è... rimasto a casa!
In effetti, visto l'affollamento e le quantità di ingredienti, sembra di essere in una piccola fabbrica artigianale… dell’Emilia Romagna! Due sono le “aule”, la sala da pranzo, dedicata alla produzione della pasta all’uovo e alla preparazione della lasagna, e la cucina, dove si lavora al sugo di carne.
Thai fa il secondo impasto, mettendo in atto quanto appreso durante la lavorazione del primo. Lo passerà poi nella macchinetta tre volte, per arrivare allo spessore necessario.
Lan sr., l'autrice della maggior parte delle foto (grazie!!!) si cimenta con la macchinetta "Imperia" e poi cerca disperatamente un posto per appoggiare la sfoglia... una delle imprese più difficili è proprio questa, specialmente quando la sfoglia è già stata sbollentata e tende ad appiccicarsi dovunque.
Hai, una contrattista che ci ha ora lasciato per aprire una sua attività di produzione di oggetti di artigianato in carta (origami), si industria a grattugiare il parmigiano reggiano per farcire la lasagna.
Mentre i grandi lavorano, i piccoli se la spassano... intrattenuti da mani esperte... o meno, ma comunque divertendosi un mondo!
Maia presidia la "mozzarella" australiana.
Una volta sbollentata la sfoglia, è il momento di confezionare il "pacco". Kiet guarda con attenzione perché sua moglie gli ha chiesto di rifare il tutto a casa l'indomani. Sarà subito chiaro però che non avendo un forno l'unico modo di farle provare il manicaretto è di portarne con sé un pezzo di quello fatto stasera.
Tamara e Francesco sembrano entusiasti del passatempo... anche se lui ancora non ha denti e non può quindi godere dei risultati del "lasagna lab". Tamara invece sì, tanto più che la fame, dopo aver lavorato e allattato tutto il pomeriggio, si farà sentire imperiosa!
Quel libro verde che si vede sul tavolo contiene la ricetta originale di Giovanna Marucci la nostra “tata”, che poi abbiamo reinterpretato sostituendo il sugo leggero da lei utilizzato a suo tempo con un ragù più saporito anche se piuttosto rosso.
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